Cultura Veg

Con il sempre più diffuso modo di dire “Veg” s’intende chi appartiene alla Cultura Vegana.

Tralasciando le origini filosofiche del termine, essere Vegano significa rifiutare ogni forma di sfruttamento, maltrattamento e uccisione degli Animali: un’esistenza impostata su solidi principi etici di rispetto per la vita Animale e fondata sul pensiero antispecista e su una visione non-violenta della vita in generale.

Alimentazione

La dieta vegana include tutti gli alimenti di origine vegetale (cereali, legumi, verdura, ortaggi, frutta fresca e secca, semi oleaginosi, alghe, spezie ed erbe aromatiche) escludendo invece tutti gli alimenti che derivano dall’uccisione diretta di Animali sia terrestri che marini (carne, pesce, molluschi, crostacei) e anche i prodotti derivati dallo sfruttamento e dall’allevamento intensivo di Animali (uova, latte, latticini, miele).  

Una simile scelta dietetica –che ad alcuni potrebbe sembrare drastica- ha motivazioni etiche, religiose, ecologiche e salutistiche.

Etica

L’Animale, analogamente all’uomo, è un essere senziente –capace cioè di provare sensazioni di piacere e dolore- perciò dotato del diritto alla libertà, alla serenità e alla vita, meritando di essere trattato con rispetto e giustizia.

Allevamenti e macelli procurano loro indicibili sofferenze:

  • Galline ovaiole inscatolate in gabbie che impediscono loro qualsiasi movimento e anche quelle “allevate a terra” vengono ammassate sui pavimenti dei capannoni senza poter mai vedere la luce del sole, per poi finire la loro tragica esistenza con una morte violenta
  • Maiali appena nati a cui vengono strappati genitali e denti, alimentati eccessivamente e poi brutalmente mutilati e sgozzati
  • Pulcini maschi di galline ovaiole tritati vivi perché inutili alla produzione e trasformati in mangime per altri animali
  • Vitellini allontanati dalle madri per finire in piccoli box senza potersi muovere, in modo da mantenere la carne tenera, fino al momento della macellazione
  • Mucche periodicamente inseminate con metodi artificiali e utilizzate sino allo stremo per la produzione di latte (in natura potrebbero vivere più di 20 anni ma a soli 6/7 anni, ormai improduttive, vengono trascinate al mattatoio)
  • Polli da batteria a cui alla nascita viene tagliato il becco, stipati in uno spazio grande quanto un foglio A4, sottoposti ad un’alimentazione iperproteica e costretti a vivere in mezzo ai loro escrementi, per questo imbottiti di medicine per evitare che contraggano infezioni
  • Pesci da allevamento che sovraffollano vasche di dimensioni inadeguate, ingrassati in fretta con mangimi derivanti da animali morti e imbottiti di antibiotici per evitare malattie
  • Pesci di mare costretti ad assorbire tutte le sostanze tossiche presenti nel loro habitat, pescati in diversi modi e condannati ad una fine atroce che va dall’asfissia al congelamento
  • Anatre e oche alimentate forzatamente per rendere “più grasso” (quindi più appetibile per l’industria alimentare) il famigerato fegato e poi scuoiate vive
  • Capretti, agnellini, cavalli, conigli, tacchini picchiati a colpi di bastone, pungolati e trascinati a forza verso una morte orrenda
  • Api regine tenute in vita solo ai fini della deposizione delle uova (sostituite ogni 2 anni, in natura potrebbero vivere fino a 6 anni), vengono inseminate artificialmente dopo la decapitazione del maschio e in inverno sono private del loro miele per essere alimentate con sciroppo di zucchero e antibiotici, ovvero debilitate e poi imbottite di medicine per prevenire malattie che a volte sono inevitabili, in tal caso finiscono col morire bruciate vive nei loro alveari
  • Selvaggina attirata con altri piccoli uccelli utilizzati come “esche vive”, impallinata o catturata con reti, spennata o sbollentata per lo più ancora viva
  • Coccinelle usate alla stregua di una materia prima per ricavarne il famoso colorante rosso così largamente utilizzato nell’industria alimentare e non.

Religione

Dal nord al sud del mondo sono innumerevoli le dottrine religiose e filosofiche che prescrivono il rigoroso rifiuto di qualunque tipo di carne e incoraggiano la dieta vegana per non contaminare corpo, mente e spirito, favorendo una purificazione profonda del proprio essere.

Ecologia

Nel 2010 l’ONU ha dichiarato che l’allevamento intensivo è fra le cause primarie di inquinamento ambientale e del riscaldamento globale (paragonabile all’uso di combustibili petrolchimici) e che il pianeta può essere salvato attraverso una dieta priva di prodotti animali.

Gli allevamenti intensivi emettono la maggior parte dei gas serra di cui si fa carico la nostra atmosfera. La ricerca di nuovi pascoli per soddisfare il fabbisogno del mercato crescente è la prima causa di deforestazione, con i conseguenti danni per la biosfera e per la biodiversità.

La pesca intensiva depaupera i mari ogni giorno, non solo sterminando intere specie, ma causando seri problemi all’equilibrio degli ecosistemi.    

Salute

C’è una stretta correlazione tra il consumo di carne (fresca o stagionata sotto forma di salumi) e l’incidenza di gravi patologie, quali cancro, diabete e malattie cardiovascolari.

A ciò va aggiunta la frequente diffusione di malattie virali e parassitarie presso gli animali allevati, il crescente uso di antibiotici e altri farmaci negli allevamenti, la sempre maggiore presenza di sostanze tossiche negli habitat degli animali selvatici (mari, boschi).

Più recentemente inoltre, sono stati resi noti i rischi derivanti da un’eccessiva assunzione di grassi saturi e colesterolo, di cui sono ricchi latte, latticini e uova e la correlazione tra consumo di prodotti lattiero-caseari e coronaropatia e cancro al seno.

Innumerevoli ricerche americane hanno evidenziato che nei vegani c’è una minore incidenza delle patologie più diffuse nei paesi sviluppati: obesità, cardiopatia ischemica, alcuni tipi di tumore (della prostata, del colon-retto, dello stomaco, della vescica, linfoma non Hodgkin e mieloma multiplo), ipertensione arteriosa, diabete mellito di tipo 2, morbo di Alzheimer.

I vegani sono inoltre risultati soggetti ad un rischio minore di: appendicite acuta, artrite reumatoide, asma bronchiale, calcolosi biliare, cataratta, diverticolite, costipazione, calcolosi urinaria.

Le diete vegane sono state utilizzate con successo nel trattamento di alcune patologie: malattie cardiovascolari, tumore alla prostata, ipertensione, diabete mellito di tipo 2, artrite reumatoide, asma bronchiale, fibromialgia, malattie renali.

Alcuni studi hanno inoltre riscontrato che l’alimentazione vegana:

  • favorisce l’eliminazione da parte dell’organismo di alcune sostanze tossiche (come inquinanti ambientali e diossina), anche nel caso in cui viene consumato cibo prodotto nelle vicinanze di inceneritori di rifiuti
  •  riduce significativamente lo stress ossidativo del DNA, tanto che una donna di 60/70 anni presenta valori equiparabili a quelli di una più giovane (di 20/30 anni)
  • condiziona i parametri genici atti alla maggiore protezione contro l’insorgenza di patologie e favorisce una più lunga durata della vita
  • migliora la qualità dell’umore tanto da poter prevenire fenomeni depressivi.

Luoghi comuni

Usanze tramandate di generazione in generazione e false verità trasformate in assiomi assoluti, determinano abitudini quotidiane errate: come ritenere che assumere carne sia necessario per l’apporto di ferro oppure che il latte e i suoi derivati siano fonte indispensabile di calcio.

In realtà le proteine vegetali sono sufficienti a garantire un corretto apporto di nutrienti, anzi in merito alla quantità di ferro 100g di fagioli borlotti ne contengono il triplo rispetto a 100g di carne di cavallo.

Anche in relazione al calcio va precisato che vi sono fonti vegetali notevoli (come i cavoli) che non producono il carico di scorie acide derivante invece dai prodotti lattiero-caseari. 

L’Academy of Nutrition and Dietetics (la principale organizzazione dei professionisti dell’alimentazione e della nutrizione degli Stati Uniti) afferma che «le diete vegane ben pianificate sono appropriate per tutti gli stadi del ciclo vitale, inclusi gravidanza e allattamento… soddisfano i fabbisogni nutrizionali dei bambini nella prima e seconda infanzia e degli adolescenti, e promuovono una crescita normale… possono essere d’ausilio nello stabilire sani schemi alimentari, validi per tutta la durata della vita e possono offrire alcuni importanti vantaggi nutrizionali».

Uno studio condotto per 20 anni dall’Università di Southampton su un gruppo di bambini di 10 anni ha evidenziato come l’alimentazione incida particolarmente sul quoziente intellettivo.

I risultati hanno infatti sottolineato come una dieta priva di proteine animali, quindi vegana, favorisca un aumento sostanziale dell’intelligenza e delle capacità cognitive.

La dottoressa Catherine Gale ha sottolineato che c’è un margine di differenza di ben 5 punti di Q.I. tra i vegani e i carnivori.

Bisogna ricordare che l’organismo umano non è stato creato per cibarsi di cadaveri di animali, perchè ne rimane avvelenato a causa delle sostanze tossiche contenute nella carne.

Gli Animali carnivori hanno denti e artigli necessari alla predazione e allo smembramento delle prede, succhi gastrici potenti per poter sciogliere la carne e un intestino abbastanza ridotto (lungo solo 3 volte il loro corpo) da poter espellere i “residui tossici” nel minor tempo possibile.

L’uomo è anatomicamente diverso, appartenendo all’ordine dei primati antropomorfi già i denti svelano la sua natura frugivora (strutturato per cibarsi di frutti freschi, foglie tenere, tuberi, radici), non è in grado di cacciare e smembrare a mani nude la carne (una cosa è catturare, uccidere e smembrare un animale, un’altra è comprare le fettine già pronte), inoltre a causa della misura dell’intestino (12 volte la lunghezza del corpo), l’essere umano impiega fino a 3 giorni prima di espellere la carne che a quel punto è putrefatta e ha già rilasciato ampiamente la sua tossicità. A questo va aggiunto il fatto che difficilmente un uomo potrebbe nutrirsi con carne e uova crudi e che gli stessi procedimenti di cottura sviluppano tossine.    

Gli scienziati sono concordi nell’affermare che l’uomo si è convertito a consumare muscoli di animali (in principio carogne) per l’inospitalità delle foreste nell’ambiente originario, circa 2 milioni di anni fa, nell’era Neozoica, a causa dell’alternarsi di glaciazioni, interglaciazioni e periodi di siccità contrapposti a forti diluvi.

Oggi solo il popolo esquimese è carnivoro per assoluta necessità e la durata della vita media è di 25-30 anni per via dell’arteriosclerosi.

I numeri

70% acqua usata sul pianeta è consumata dalla zootecnia e dall’agricoltura

50% vegetali coltivati nel mondo è utilizzato per nutrire gli animali d’allevamento

43% delle emissioni di anidride carbonica viene dagli allevamenti

260 milioni di deiezioni inquinanti all’anno solo negli Stati Uniti

13 milioni di persone all’anno muoiono di fame

13 milioni di persone all’anno muoiono per malattie causate da un eccessivo consumo di carne

Stile di vita

Oltre agli aspetti alimentari (che prevedono il totale rifiuto della carne di ogni tipo, latte e derivati, uova, miele e altri prodotti delle api, anche quando presenti in forma di ingredienti in altri alimenti, come prodotti da forno preparati con strutto, pasta all’uovo o brodo di carne), essere vegano significa rispettare la vita Animale nei comportamenti quotidiani, quindi:

  • indossare capi in fibre vegetali e sintetiche e non capi con parti di origine animale (pelliccia, pelle, lana, seta e imbottiture in piuma)
  • usare cosmetici e prodotti per l’igiene personale e per la pulizia della casa non testati su animali
  • non acquistare altre merci con parti animali (come divani in pelle, tappeti in pelliccia, ornamenti in avorio, oggetti in osso, pennelli in pelo animale)

evitare la partecipazione e il sostegno ad attività che implicano un uso dell’animale e/o la sua uccisione, quali sperimentazione su animali, caccia e pesca, spettacoli con animali (come la corrida, il circo con animali, il rodeo, corse di cavalli o di cani, combattimenti fra galli o altri animali), manifestazioni folcloristiche con uso di animali, zoo, acquari e strutture simili che detengono e commerciano animali.

I commenti sono chiusi.