Illuminazione

Le lampade più antiche traevano ispirazione dalle candele, funzionando grazie alla combustione di olio prima e gas liquido dopo, inserito in un recipiente in cui era immerso per metà uno stoppino, che ardeva in cima mentre assorbiva il combustibile per capillarità.

La prima lampadina a incandescenza fu inventata da Edison nel 1882 e a quei tempi, sembrò un’innovazione straordinaria: la nuova tecnologia emetteva meno calore rispetto alle lampade a gas e produceva una luce tenue e calda.

Ma la vera svolta nel campo dell’illuminazione è arrivata con le lampade a LED (acronimo dell’inglese Light Emitting Diode), in grado di assicurare standard di efficienza e durata particolarmente elevati grazie al suo funzionamento: la luce arriva dall’emissione di fotoni da parte di diodi alimentati da un circuito elettronico.

Diversamente dalle lampadine a incandescenza che terminano la loro vita con la bruciatura del filamento, i LED non si fulminano, ma degradano lentamente con una perdita della luminosità che si riduce al 20-30%.

Le lampadine a LED possono vantare una resa eccezionale, con un risparmio del 85% rispetto a quelle a incandescenza.

Anche in termini di durata rappresentano un investimento vantaggioso, potendo raggiungere le 50.000 ore di vita.

Sono dimmerabili, si accendono immediatamentenon producono calore, non sono fragili, sono utilizzabili con i regolatori di luminosità, non contengono sostanze tossiche (come il mercurio) e non emettono radiazioni ultraviolette dannose per la pelle.

I LED possiedono un sistema elettronico complesso e, per il Rispetto dell’Ambiente, a fine vita non vanno gettati semplicemente nell’immondizia, ma riconsegnati al negoziante o smaltiti correttamente attraverso il sistema comunale di raccolta dei Rifiuti Elettrici ed Elettronici (RAEE), negli appositi centri di raccolta e nelle isole ecologiche. Affinché la nostra esistenza non sia più “energivora” del necessario, le immagini seguenti sono particolarmente esplicative.

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